Cuccioli dell’esodo a Laterina cercansi, 1950. Appello di Emilio Medved, nato a Fiume

“Sono fiumano, nato nel 1946 – ha scritto Emilio Medved su Facebook il 7 dicembre 2020 – sono stato in campo profughi a Laterina da fine ottobre 1949 al 1951. La foto è stata scattata in campo profughi probabilmente nel 1950. Io sono quello seduto, la bambina in primo piano si chiama Ester. So che sarà molto difficile, ma chiedo se qualcuno si riconosce nella foto”.

Con queste parole si è mosso in Internet il signor Emilio Medved, in cerca di tenerezza. Ha mostrato nella piattaforma globale una sua fotografia, dov’è ritratto all’età di quattro anni assieme ad altri tre amichetti. È pure in questo modo che gli esuli cercano un po’ di notizie riguardo al proprio esodo giuliano dalmata. Guido Giacometti, amministratore del gruppo di Facebook “ANVGD Toscana” ha poi diffuso il messaggio in vario modo, come pure Claudio Ausilio, della Delegazione provinciale  ANVGD di Arezzo e molti altri ancora. Chissà se ci saranno delle risposte?

“I miei genitori non parlavano quasi mai dell’esodo – ha detto Emilio Medved – perché erano cose tristi, se ricordo bene la data di quando siamo partiti via da Fiume, è il 10 novembre 1949. Avevamo un permesso valido solo 24 ore, così il papà si è fermato ancora a Fiume per altri documenti e siamo partiti noi 7 bambini con la mamma. Siamo passati per Trieste e, in treno, fino a Udine, poi al Centro raccolta profughi (Crp) di Laterina (AR) fino al 1952”. La data del 10 novembre è confermata da suo fratello Vladimiro Medved. Signor Emilio, ricorda qualcosa dai racconti dei genitori sul Centro smistamento profughi di Udine, da dove passano oltre 100mila esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia, dal dopoguerra fino al 1960?

“No, di Udine, non ho ricordi – ha risposto Emilio Medved – ricordo che a Laterina si viveva nelle baracche e in mezzo al Campo profughi c’era un campo di calcio con bravi giocatori, me lo ricordo quello perché mi sono preso una bella pallonata, poi certi conoscenti hanno convinto mio papà,, che ci aveva raggiunto, ad andare a Chieti per lavoro, ma invece è stata dura, là siamo rimasti per tre anni, ma c’era poco lavoro, così c’è stato un altro trasferimento a Milano, dove ci siamo rifatti la vita. Eravamo sette fratelli fiumani e poi altri tre sono nati nell’esodo”. Mamma mia, che famiglia numerosa, come facevano i genitori a sbarcare il lunario?

“Beh, io sono stato in collegio a Gorizia al ‘Fabio Filzi’ – ha concluso Emilio Medved – dove ho frequentato le tre classi medie, poi mi hanno iscritto al collegio ‘Nazario Sauro’ di Trieste, ma dell’esodo dei Medved no so molto altro e ho solo questa fotografia del Crp di Laterina”. Immagine qui sotto: Nadia Zanghirella, Disegno da un compito, classe  3^ elementare Crp Laterina, dal: Registro della classe 3^ mista, insegnante Giuliana Stoppielli, anno scolastico [1956-1957], c. 1, ms.

Dai documenti scolastici d’archivio, ciati in fondo all’articolo, si è scoperto un fratello di Emilio Medved. Si chiama Vladimiro Medved lo scolaro in questione; è promosso con la media del sette. Nato a Drenova, provincia di Fiume (FM) nel 1940, frequenta la classe 3^ elementare nel Campo profughi di Laterina nell’anno scolastico 1949-1950. Si sa che pure il suo maestro è profugo. Si chiama Nicola Demarin, nato a Pola nel 1914, è egli residente ad Arezzo. I 19 compagni di classe di Vladimiro Medved, figlio di Vladimiro e di Cecilia Stefan, sono per la maggioranza cuccioli dell’esodo. Ecco le loro località di nascita: Albona (Pola=PL) 1 scolaro, Fiume 5, Laurana (Fiume=FM, o FU) 1, Milano 1, Moschiena (FM) 1, Parenzo (PL) 1, Pola 4, Rovigno (PL) 1, Valona (Albania) 2 e Visinada (PL) 2. Nove sono gli istriani, 7 i fiumani, 2 albanesi (ma figli d’italiani) e un milanese.

Abbiamo ascoltato la testimonianza anche del signor Vladimiro Medved, che ricorda l’arrivo al Centro smistamento profughi di Udine. “Dopo aver passato una notte sul treno a Trieste – ha detto Vladimiro Medved – perché il Centro profughi era già chiuso, ci hanno destinati a Udine, ricordo di quel Centro solo dei grandi cameroni con i letti a castello, avevamo tanta fame, lì ci hanno dato un po’ di pane, siamo rimasti a Udine solo per tre giorni, poi ci hanno spostato al Crp di Laterina, prima di partire ci hanno dato un grande cartoccio di panini di mortadella per il viaggio in treno, mi ricordo che per la fame arretrata che avevamo, ci siamo mangiati subito tutti quei panini così buoni”.

In Toscana l’accoglienza degli esuli è ambivalente, come è accaduto in altre parti del Paese. C’è un pezzo di Italia matrigna e poi c’è la gentilezza, come quando una maestra locale porta i biscotti ai bimbi del Campo profughi, andando in vista con la sua classe di Laterina, nel mese di aprile 1949, come si legge nel Registro della Classe 1^ A mista, Comune di Laterina, frazione Campo Profughi, insegnante D’Agostino Ruggero.  In genere gli esuli, nati nel Regno d’Italia, sono etichettati come fascisti, o come slavi, talvolta persino come comunisti. Ad esempio: Teresa Arrigucci, classe 1919, di Laterina nel 2004 ha ricordato di essere stata salvata da “una slava profuga” nell’Arno, dov’era caduta, con la figlia, rischiando di affogare dopo il cedimento di una passerella negli anni ‘50; vedi pag. 24 di Mentre l’Arno scorreva, edito dal Comune di Laterina, in Bibliografia. Mi è capitato di parlare con la bambina salvata in quel frangente. Si chiama Silvana Rossi, divenuta poi maestra e amica degli esuli da Zara, come Elvira Dudech. “La donna che ci ha salvato dall’affogamento – ha detto la maestra Rossi – si chiamava Gigliola, poi da Laterina emigrò a Genova; ci si telefonava e me la ricorderò sempre”.

Foto sopra: Laterina Crp, Planimetria, riferibile a dopo il 1950; il Campo di calcio è disegnato in alto vicino alla Baracca n 1. Disegno ricostruito nel 2017 a cura di Claudio Ausilio e Federico Bracci, ANVGD di Arezzo.

Commenti dal web – L’articolo presente ha evocato tanti ricordi e ha ricevuto tanti messaggi di ringraziamento nel web. Ad esempio Francesco Ostrogovich, nato a Massa Carrara nel 1952 da genitori di Fiume, ha scritto in Facebook: “Mia sorella Nives Ostrogovich è passata a Laterina. È nata a Fiume, agosto 1947, con i miei genitori è passata dal Cpr di Laterina. Ma nel 1950 sono passati al Cpr di Marina di Massa (MS). Non è nella foto. Grazie della testimonianza”.

Fonti orali e digitali - Claudio Ausilio, Fiume 1948, esule a Montevarchi (AR), intervista di E. Varutti al telefono del 9 dicembre 2020 e messaggi email del 10 dicembre 2020. - Emilio Medved, Fiume 1946, vive a Milano, post in FB del 7.12.2020, condiviso in vari gruppi; int. telef. di E. Varutti del giorno 8 dicembre 2020 ed email del 10 dicembre 2020 all’Autore.  - Vladimiro Medved, Fiume 1940, int. telef. del giorno 11 dicembre 2020. - Francesco Ostrogovich, Massa Carrara 1952, post in Facebook del 21 dicembre 2020. - Silvana Rossi, Laterina (AR), int. telef. del 21 luglio 2020.

Documenti originali e collezioni private - Archivio del Comune di Laterina (AR), Elenco alfabetico profughi giuliani, 1949-1961, ms.

Collezione di Emilio Medved, esule da Fiume a Milano, fotografia.

Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane (AR):  - Provveditorato agli Studi di Arezzo, Circolo Didattico di Montevarchi, Registro della Classe 1^ A mista, Comune di Laterina, frazione Campo Profughi, insegnante D’Agostino Ruggero, anno scolastico 1948-1949, pp. 12, stampato e ms. - Comune di Laterina, Scuole elementari, Direzione Didattica di Montevarchi, Registro degli scrutini e degli esami, Scuola di Campo Profughi, Classe 3^ diretta dall’insegnante Demarin Nicola, anno scolastico 1949-1950, pp. 10, stampato e ms. - Giuliana Stoppielli, Note della Prova d’esami, 14 giugno 1957, allegato al Registro della classe 3^ mista, insegnante Giuliana Stoppielli, anno scolastico [1956-1957], c. 1, ms.

Aldo Tardivelli, Laterina… Campo profughi anno 1948, testo in Word, pp. 12, ca. 2003 (Collez. Varutti).

Riferimenti bibliografici e del web - Ivo Biagianti (a cura di), Al di là del filo spinato. Prigionieri di guerra e profughi a Laterina (1940-1960), Comune di Laterina, Stampa Centro editoriale toscano, s.d. [2000].

Comune di Laterina, Scuola Primaria di Laterina, Istituto Comprensivo “F. Mochi” di Levane, Mentre l’Arno scorreva. Memorie orali sull’Arno e i suoi affluenti raccolte nel territorio di Laterina, Arezzo, 2006.

Alfio Mandich, “Ricordi dell’esodo. Quando se partiva senza saver dove se andava”, «La Voce di Fiume», 30 aprile 1997.

Gianni Oliva, Esuli. Dalle foibe ai campi profughi; la tragedia degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia, Milano, Mondadori, 2011.

Beppe Pegolotti, “Centodiciotto lire al giorno e pochi metri nella baracca”, «La Nazione», 24 aprile 1951.

E. Varutti,  Cuccioli dell’esodo. La scuola elementare al Campo profughi di Laterina (AR), 1948-1950 , on line su  anvgdcomitatoprovincialediudine.wordpress.com  dal 18 giugno 2020.

Cartolina di Fiume, anni '20, Collezione Aldo Tardivelli, esule da Fiume a Genova.

Ringraziamenti - La redazione del blog per l’articolo presente è riconoscente al signor Claudio Ausilio, esule da Fiume a Montevarchi (AR), socio dell’ANVGD Comitato provinciale di Arezzo, a Federico Bracci e a Tommaso Ricci. Ausilio ha fornito con la consueta cortesia i materiali per la ricerca presso l’Archivio del Comune di Laterina e quello scolastico di Levane (AR), andando a incrementare una tradizionale e collaudata collaborazione con l’ANVGD di Udine. Oltre alle fonti orali, si ringraziano gli operatori e le autorità del Comune di Laterina e dell’Istituto Comprensivo “Francesco Mochi” di Levane (AR), per la collaborazione riservata all’indagine storica. Grazie a Guido Giacometti, amministratore del gruppo di Facebook “ANVGD Toscana”.

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Ricerca di Claudio Ausilio e Elio Varutti. Testi e Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio, Emilio Medved e Sebastiano Pio Zucchiatti. Copertina: Bambini al Crp di Laterina; Emilio Medved è quello seduto, Ester  è in primo piano; Collezione Emilio Medved. Fotografie da collezioni private citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 (in fase di trasloco in via Aquileia, 29 - I piano) – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203. Telefono dal 2021:  324. 9817075 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.