Passariano, la prima base geodetica in Friuli Venezia Giulia di Anton von Zach, 1802

È stata individuata a Villa Manin di Passariano la prima base geodetica misurata in regione. È il punto di partenza per tutte le misurazioni del terreno che portano nel 1802 alla costruzione di una carta topografica della zona a livello scientifico. Erano meno precise le misurazioni dei secoli precedenti, effettuate dai periti pratici. Si riferivano soprattutto ad appezzamenti di terreno circoscritti. Le carte geografiche erano approssimative dato che solo nell’Ottocento furono scoperti strumenti precisi di misurazione.

Grande uniforme del maresciallo da campo, 1780. Les Musées de l’Empéri, Salon-de-Provence

È lo Stato maggiore austriaco a dare impulso all’iniziativa tra il 1798 e il 1805. A coordinare le misurazioni è l’ufficiale austriaco Anton von Zach che pubblica la Topographischgeometrische Kriegskarte von dem Herzogthum Venedig (Carta militare topografico-geometrica del Ducato di Venezia). Tale bene culturale è custodito presso il Kriegsarchiv di Vienna. La sua fu un’impresa di alto valore tecnico e scientifico, che portò alla puntuale rappresentazione topografica del territorio compreso tra Veneto e Friuli. La Serenissima Repubblica di Venezia era caduta nel 1797 perciò il Veneto ed il Friuli, come si ricorderà dal Trattato di Campoformido erano stati ceduti da Napoleone all’Austria.

La nuova Carta militare topografico-geometrica di Anton von Zach si fonda su una triangolazione di tre basi geodetiche. La più importante è quella di Padova, la seconda è in prossimità del Piave e la terza è presso Passariano al Tagliamento. Più precisamente quella che ci riguarda da vicino sta lungo il cosiddetto Stradone di Persereano o di San Daniele. È un lungo asse stradale nord-sud sul quale è stata costruita la settecentesca Villa Manin di Passariano, in Comune di Codroipo, provincia di Udine.

A documentare quelle rilevazioni ed altre eseguite da ufficiali francesi c’è una quadrata lapide sulla facciata meridionale della Villa Manin stessa che recita:

NEL 1802

QUESTA BASE

FU MISURATA DI KLAFTER VIENNESI

6392,339 METRI 12123,84.

NEL 1813

FU TROVATO CHE PERFETTAMENTE

CORRISPONDE ALLE OSSERVAZIONI

GEODESICHE DEGL’OFFICIALI

FRANCESI

Pur contenendo alcuni passaggi misteriosi la lastra testimonia come il sito sia di grande rilievo nelle attività scientifiche e tecniche in un contesto preunitario. A parere del geometra Elio Miani la base geodetica di Passariano del 1802 “costituisce una testimonianza pressoché unica nel campo specifico della storia della cartografia, la cui importanza va al di là della dimensione locale”. Se si pensasse a rendere monumentali i rilevanti punti delle misurazioni degli ufficiali austriaci e francesi ne potrebbero beneficiare i Comuni del Medio Friuli interessati al tracciato: Codroipo, Sedegliano, Coseano e Flaibano. Le civiche amministrazioni di tali località potrebbero potenziare la loro offerta turistica con percorsi ciclo-pedonali di slow tourism.

Lettera autografa del generale Bacler D'Albe, direttore del Gabinetto topografico dell'Impero. Louis Albert Guislain Bacler d'Albe (Saint-Pol-sur-Ternoise, 21 ottobre 1761 – Sèvres, 12 settembre 1824) è stato un generale, cartografo e pittore francese.Les Musées de l’Empéri, Salon-de-Provence, Francia.

Che cos’è una base geodetica?

Per l’Enciclopedia Treccani la base geodetica, o topografica, è il lato su cui si basa la triangolazione geodetica, o topografica di una regione. La lunghezza esatta della base geodetica risulta da una misura diretta. Nel caso delle misure topografiche, essendo limitata l’estensione del terreno su cui si opera si fa uso di mezzi di precisione contenuta, poiché è pure limitato l’ordine di precisione richiesto per esse. Sono invece indispensabili la massima cura e precisione nella misurazione delle basi geodetiche, poiché costituiscono esse l’elemento essenziale per determinare la lunghezza degli archi di meridiano o parallelo terrestre e, quindi, per determinare la forma e le dimensioni della Terra.

La prima base geodetica fu quella misurata dall’olandese W. Snellius, quando nel 1615 iniziò la sua prima triangolazione, come riporta la Treccani. La base venne misurata nei pressi di Leida, e fu di circa 327,85 m. di lunghezza. Seguirono molti altri studi e ricerche per arrivare all’Ottocento quando fu perfezionato lo strumento della misurazione.

Nel Regno d’Italia tutto il rilievo trigonometrico è stato fatto partendo da basi geodetiche misurate con l’apparecchio di Bessel, che, costruito nel 1859 per l’Ufficio topografico militare di Napoli, venne poi a poco a poco sensibilmente migliorato, soprattutto nella parte destinata alla campionatura delle spranghe. Con esso vennero misurate le basi di Foggia (1859), Catania (1865), Crati (1871), Lecce (1872), Udine (1874), Somma (1878), Ozieri (1879) e Piombino (1895), ottenendo sempre risultati di notevole precisione.

Prima invasione francese

Nel 1797 a Palmanova i Francesi innalzano l’Albero della libertà. Tale atto è frutto di satira sin da subito e nei decenni seguenti. Ad esempio l’abate Domenico Sabatini il 12 maggio 1829 gli dedicava un vibrante sonetto. I friulani, soprattutto i villici, male sopportano la presenza dei militari Francesi e le loro tasse, oltre alle requisizioni di derrate alimentari e di animali. Vengono addirittura trovati, in diverse occasioni, i cadaveri di alcuni soldati uccisi.

Il 28 settembre 1797, a Udine, sono state trovate “due teste recise nei pozzi in borgo di Grazzano, od anche dei cadaveri fracidi nelle rogge della città, ed anche nelle campagne forse ammazzati dai contadini”, come si legge nel Diario di Maffeo Locatelli, notaio di Cividale, pubblicato nel 1888 sulle «Pagine friulane» .

Nello stesso Diario si può leggere che il 6 agosto, a Udine, le truppe francesi “Condussero molte monizioni da guerra nelle chiese già sagrate di S. Rocco e di S. Vito campestri, e fecero provvigione di tutta la mitraglia che poterono trovare”. Le chiesette votive sono dunque trasformate in magazzini militari, mentre i comandi cercano di limitare le epidemie che si sviluppano in zona.

Il 12 agosto 1797 a Cividale e nelle Valli del Natisone, stando a quanto scritto dallo stesso Maffeo Locatelli, si verifica una “rivoluzione popolare” ad opera dei contadini e degli “Schiavi”, intendendo le popolazioni di dialetto slavo della zona.

Cavalleria dei Cacciatori della Guardia imperiale, 1805-1814. Les Musées de l’Empéri, Salon-de-Provence, Francia.

Esperti di geodesia a Gorizia e Udine tra ‘800 e ‘900

Si sono trovati alcuni esperti di geodesia a Udine e Gorizia tra Ottocento e Novecento con relativi negozi di rivendita di strumenti adeguati.

Donati Umberto a Gorizia, nell’Impero d’Austria-Ungheria, inizia la sua attività nel 1898 in Via Arcivescovado 1, con la seguente denominazione “Vendita oggetti di ottica, fotografia, geodesia e misure”. Nel 1920 sposta la sede in Piazza Grande 20 e nel 1931 in Corso Verdi 29, come è documentato da Giancarlo Brambilla.

Gerardo Rippa è citato in un elenco di Stabilimenti fotografici del Friuli Venezia Giulia presenti nell’Archivio del Museo Storico di Udine. Viene menzionato così: Rippa Gerardo, successore a G.B. Lorenzi, come da logotipo, ha deposito di oggetti “Fotografici, Elettrici, Otici, Geodetici e di Fisica”. Esegue occasionalmente anche riprese di alcune cerimonie udinesi. Pare attivo alla fine dell’Ottocento. Tratto dal Giornale dell’esposizione “Guardare la storia. Risorgimento e Grande Guerra in fotografia”, Udine, Museo della Città, maggio-giugno 2001, p. 2.

Ringraziamenti

Sono grato i geometri Elio Miani e Luigi Francescutti per avermi messo a disposizione delle ricerche vari documenti, informazioni e materiali bibliografici. Servizio redazionale di Elio Varutti. Indagini e Networking a cura di Maria Iole Furlan, Girolamo Jacobson e E. Varutti. Fotografie di E. Varutti scattate nel 2018 presso Les Musées de l’Empéri, Salon-de-Provence, Francia.

Bibliografia essenziale

- Pierdomenico Abrami, Luigi Francescutti, Luca Gattesco, Alessandro Pesaro, “La Base geodetica del 1802 a Passariano: questioni aperte e proposte di interpretazione”, in Albo 2014. Cronache di un centenario e orizzonti nuovi, a cura di P. Abrami, L. Barbiero, F. Bisaro, D. Copetti, L. Francescutti, E. Miani, A. Monte, R. Stocco, G. Zamolo, coordinamento editoriale di A. Pesaro, Udine, Collegio dei geometri e dei geometri laureati della Provincia di Udine, 2013, pp. 26-31.

- Tullio Aebischer, “Le basi geodetiche storiche della carta topografica d’Italia (1875) come monumenti geodetico-cartografici”, «Bollettino A.I.C.», 143, 2011, pp. 195-208.

- Giancarlo Brambilla, “Censimento degli studi fotografici attivi dal 1860 a Gorizia e in provincia”, «Il Territorio», XXII, 11/12, giugno-dicembre 1999.

- “Guardare la storia. Risorgimento e Grande Guerra in fotografia”, Udine, Museo della Città, maggio-giugno 2001, p. 2.

- Maffeo Locatelli, “La prima invasone dei Francesi in Friuli”, in “Diario dei fatti successi a Udine nel 1797”, di Locatelli Maffeo, notaio in Cividale, «Pagine friulane», I, 4, 6 maggio 1888, p. 62-63.

- Massimo Rossi, Kriegskarte, 1798-1805. Il Ducato di Venezia nella carta di Anton von Zach. Das Herzogtum Venedig auf der Karte Antons von Zach, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Grafiche V. Bernardi, Pieve di Soligo (TV), 2005.

- Massimo Rossi, L’officina della Kriegskarte. Anton von Zach e le cartografie degli stati veneti, 1796-1805, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Grafiche V. Bernardi, Pieve di Soligo (TV), 2007.

Sitologia

Base geodetica, Enciclopedia Treccani, visualizzazione dell’URL del 18 ottobre 2018. https://www.treccani.it/enciclopedia/base-geodetica_%28Enciclopedia-Italiana%29/